<div align="justify">Le prime, pur esercitando in molti casi la loro influenza sul Sovrano, non partecipavano direttamente alla gestione del Paese. Avevano incarichi onorifici e rituali, soprattutto di carattere religioso. <br /> Poi, oltre alla Grande Sposa Reale, i Faraoni avevano spesso delle mogli secondarie (talvolta anche figlie o sorelle o principesse di Paesi stranieri) sia per ragioni politiche che per garantire una discendenza alla Dinastia: Ramesse II ha avuto più di 160 figli! <br /> Queste vivevano in una parte del palazzo reale con le loro ancelle ed i loro servitori, ma non si può parlarne come di un Harem: più che altro, un gineceo. Infatti, godevano della più ampia libertà di movimento e di comportamento, in linea con la cultura egizia che assicurava alle donne grande indipendenza. Infatti, queste, anche tra il popolo, non erano costrette a matrimoni forzati, potevano divorziare, mantenevano il loro patrimonio personale, ecc. <br /> Particolare cura veniva poi dedicata all’igiene ed alla cura della persona. Il papiro Ebers elenca tutta una serie di ricette per il trucco e la cosmesi. Si praticava la depilazione e, talvolta, anche il taglio a zero dei capelli, sostituiti da elaborate, ricchissime parrucche. <br /> Tra le Grandi Spose Reali, particolarmente note sono Nefertiti, moglie del Faraone “eretico” Akhenaton, XVIII Dinastia, e Nefertari sposa di Ramesse II, XIX Dinastia (in egizio, Nefer significa “bello/a”. <br /> Le Regine che, invece, sono state direttamente incoronate come Sovrane nella lunga storia dell’Egitto (oltre 3.000 anni) sono cinque in tutto: Nitocris, Sobeknefrure, Hatshepsut, Tausert e Cleopatra VII. <br /> A queste, se ne aggiunge un’altra, precedente, che, pur non essendo stata incoronata, venne sepolta a Saqqara, in una sua piramide, con i riti esclusivi del Faraone. Infatti, fino ad allora, la religione egizia prevedeva l’immortalità (non la resurrezione!) dello spirito del defunto, sempreché se ne conservassero le spoglie, cioè la mummia, solo per il Faraone, incarnazione di Osiride, in seguito a particolari riti. Da questa Regina in poi, si ebbe così la “democratizzazione dell’Aldilà”, cioè l’estensione del concetto di “vita eterna a tutti. <br /> La Regina era Ankhesenpepi II, che per alcuni anni resse il trono, dopo la morte del marito Pepi I nella VI Dinastia. Sempre in questa Dinastia, con la quale si concluse l’Antico Regno circa nel 2.130 a.C., viene incoronata come Faraone, a Memphis, Nitocris, bionda e, secondo Erodoto, molto bella, in un periodo molto travagliato e violento. Vedova di Pepi II, dopo di lei ebbe inizio il I Periodo intermedio, durante il quale l’Egitto si frammentò in vari potentati, i Nomos, pare in seguito ad una tremenda carestia dovuta alla caduta di un grande meteorite in Arabia che portò all’inaridimento del Nilo Azzurro e, di conseguenza, ad una forte diminuzione delle piene del Nilo, vitali per l’agricoltura. Un altro Faraone donna lo si trova con la fine della XII Dinastia, durante il Medio Regno: Sobeknefrure. Regnò a Tebe (l’egizia Waset) solo tre anni, dal 1.789 al 1.786 a.C. e di lei si sa quasi nulla. Era un periodo in cui l’Egitto si stava ridividendo e che, poco dopo, venne invaso dagli Hyksos (secondo periodo intermedio). Si giunge così al Nuovo Regno, il periodo di maggior splendore dell’Egitto riunificato, ed alla XVIII Dinastia. <br /> Qui, la famosa Hatshepsut che regnò dal 1.490 al 1.436 sempre a Tebe, Sposa Reale di Thutmosis II, alla sua morte, usurpò il trono sottraendolo all’erede legittimo, figlio di una sposa secondaria, il grande Thutmosis III che, alla sua morte, procedette ad una “damnatio memoriae”, facendo cancellare il suo nome ovunque. Autoincoronatasi Faraone (ne portava perfino la barba posticcia!), Hatshepsut ebbe un regno pacifico. Fece costruire a proprio nome molti grandi templi ed obelischi in tutto l’Egitto. Il suo tempio funebre a Medinet Habu, sulla riva occidentale del Nilo di fronte all’attuale Luxor ne è una prova. <br /> Durante il suo regno venne anche realizzata la spedizione via mare nelle terre del Punt (non ancora ben localizzato: pare sia l’attuale Corno d’Africa, ma potrebbe anche essere lo Yemen), testimoniata nei bassorilievi del tempio. Si dice che avesse per compagno il sacerdote/architetto Senmut, la cui tomba è situata nei pressi del suddetto tempio. Tausert fu la Regina Faraone con cui si conclude la XIX Dinastia. E’ anche questo un momento particolarmente confuso in cui, dopo la morte di Merenptah, Seti II, Amenemes e la stessa Tausert, che pare fosse bellissima, si scontrano in rapida successione per il trono. Dopo di lei, si entra nel Tardo Regno con l’unica eccezione di Ramesse III (XX Din.), considerato l’ultimo grande Faraone. <br /> L’ultima ad assumere la dignità di Faraone fu poi Cleopatra VII, che regnò dal 51 al 30 a.C. Strettamente parlando, però, non la si può definire Faraone, ma solo Regina d’Egitto. Infatti, le Dinastie egizie ( con l’eccezione della XXVIIma, la prima persiana) terminano con la XXXma. Successivamente, ce ne fu una seconda Persiana ed una con la conquista dell’Egitto da parte di Alessandro Magno, cui successe, per pochissimo tempo, il fratello. <br /> Poi, i generali di Alessandro si spartirono il suo impero e, in Egitto, iniziò la dinastia tolemaica che gli Egiziani non riconoscevano come faraonica. <br /> La prova è nel fatto che, dato che nessun Tolomeo parlava l’egizio, ma solo il greco, i cartigli di molti templi fatti costruire o restaurare dai Tolomei sono vuoti e non riportano il nome del Faraone tolemaico. L’unica a conoscere la lingua egizia fu proprio Cleopatra VII. Anche se pare non fosse poi così bella (anzi, lo testimonia una sua effigie su una moneta ritrovata recentemente), era senz’altro un personaggio carismatico, affascinante e di vasta cultura. <br /> All’ invasione romana dell’Egitto, si legò a Giulio Cesare (il famoso episodio del tappeto srotolato davanti a lui e nel quale si era nascosta) che la portò a Roma, ne ebbe un figlio, Cesarione (che purtroppo finì male), e mantenne il trono d’Egitto. <br /> Successivamente, dopo l’assassinio di Cesare, ritornò in Egitto, dove si unì al triumviro Marcantonio con l’ intenzione di reclamare l’indipendenza dell’Egitto da Roma. Ottaviano, però, non era d’accordo e, dopo la battaglia di Azio, in cui Marcantonio e Cleopatra vennero sconfitti, invase di nuovo l’Egitto annettendolo definitivamente all’Impero Romano. <br /> Cleopatra, come noto, si suicidò facendosi mordere da un aspide ed anche Marcantonio si uccise. Con lei finisce così la Storia dell’Egitto faraonico. Recentemente, le autorità archeologiche egiziane hanno comunicato di aver ritrovato, in una zona del Delta, la tomba sotterranea di Antonio e Cleopatra. <br /> Non vi sono però ancora potuti penetrare perché ostacolati dalla falda acquifera che l’ha invasa. Sarebbe senz’altro una scoperta di grande interesse e rumore. Ci sarebbe poi da chiedersi come mai tutte queste Regine Faraone, con l’eccezione di Hatshepsut, siano sempre state le ultime delle rispettive dinastie. Non certo perché erano donne, ma solo perché, se sono state incoronate Faraone, non c’erano altri eredi maschi che potessero proseguire la dinastia. Hatshepsut fa eccezione proprio perché, in quel caso, il successore maschio c’era e lei era un’usurpatrice. Così, morta lei, la dinastia ha potuto continuare. <br /> <br /> <strong>Gilberto Sozzani </strong><br /> <em><br /> Marzo 2007</em></div>
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