Le Città

<ul> <li><strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif">Abido</font></strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif"><font size="3"><br /> Durante le dinastie thinite (I e II dinastia) i sovrani vi costruiscono le proprie tombe. La divinità di Abido era Khentiamentiu ("il primo degli Occidentali"). A partire dalla XI dinastia, grazie ad Antef II, diviene la città di Osiride che assimilirà le caratteristiche di </font><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif"><font size="3">Khentiamentiu. Con la XIX dinastia Abido viene arricchita di opere architettoniche da Seti I e Ramesse II che vi costruiscono i propri templi mortuari. La tradizione esigeva che ad Abido ogni sovrano vi costruisse almeno una stele. Abido si vantava di possedere la testa di Osiride.</font></font></font></li> <li><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif"><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif"><font size="3"><strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif">Akhetaton</font></strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif"><font size="3"><br /> Nel quarto anno del suo regno Akhenaton, fautore del culto di Aton, fece costruire in questa zona la nuova capitale. Akhetaton, che misurava 9km per 1km, fu capitale dell’Egitto per circa 25 anni. La sua costruzione fu frettolosa e di fattura non eccelsa. Dopo quattro anni dall’inizio dei lavori la città venne abitata. Nella città furono costruiti tre palazzi dove furono disegnati deliziosi giardini e laghi artificiali. Nel palazzo settentrionale sembra abbia trovato residenza la regina Nefertiti dopo la presunta separazione dal faraone Akhenaton. Le strade erano ad angolo retto e le case del popolo e dei nobili erano mischiate tra loro. In questo periodo si realizzò un’arte del tutto particolare che sarà una eccezione per tutta la storia dell’Antico Egitto. Il culto del disco solare Aton avrà il predominio su tutti gli altri culti in particolare su quello di Amon provocando molte contrarietà anche tra il popolo. La scarsa propensione a condividere tale indirizzo sarà alla base dell’abbandono di Akhetaton e del riaffermarsi del culto di Amon.</font></font></font></font></font></li> <li><strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif">Alessandria</font></strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif"><font size="3"><br /> Fondata da Alessandro Magno, da cui prende il nome, si affaccia sul Mediterraneo. Fu progettata dall’architetto Dinocrate secondo un piano ortogonale con strade ampie che si incrociano ad angolo retto. L’espansione della città inglobò l’antico villaggio di Rakotis che, di Alessandria, ne divenne il quartiere indigeno. Divenne capitale d’Egitto grazie a Tolomeo I e conobbe un rapido sviluppo sotto il regno dello stesso Tolomeo I e di Tolomeo II. Vennero costruite numerose opere tra cui il palazzo reale, un museo, la biblioteca ed il famoso faro. Il faro fu costruito da Sostrato di Crido sull’isola di Faro da cui prese il nome. Sembra che ad Alessandria, nei pressi di un’opera architettonica denominata Soma, si trovi la tomba di Alessandro Magno.</font></font></li> <li><strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif">Bubasti</font></strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif"><font size="3"><br /> Situata su una delle ramificazioni del delta del Nilo, Bubasti prende il suo nome dalla dea Bastet, signora di quella regione. Vi si trova il santuario di Bastet che era già esistente nell’Antico Regno del faraone Cheope. In tempi successivi Pepi I costruì una cappella, mentre Ramesse II volle lasciare prova del suo regno con la costruzione, </font><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif"><font size="3">nel cortile del santuario,</font></font> <font size="3">di quattro statue a lui dedicate. I sovrani della XXII dinastia scelsero Bubasti come loro residenza. Nelle varie cronologie, infatti, questa dinastia viene a volte chiamata bubastita. Erodoto riporta che la festa di Bastet portava circa 700000 persone nella città che, da sola, contava circa lo stesso numero di abitanti.</font></font></li> <li><strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif">Busiris</font></strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif"><font size="3"><br /> Oggi il suo nome è Abusir e sorge nella regione del Delta ed è la dimora di Osiride. Anticamente, forse addirittura in tempi preistorici, il dio della città era Andjeti e veniva rappresentato come un barbuto pastore con una duplice piume sulla testa ed unanastro che gli ricadeva sulle spalle. Tra le mani portava un flagello ed un bastone e fu sostituito da Osiride già in epoca predinastica. A Busiris sorge il pilastro Zed, simbolo del dio Osiride. Con l’inizio dell’era dinastica Busiris perde di importanza a vantaggio di Buto. Erodoto narra della presenza di un grande tempio dedicato ad Iside.</font></font></li> <li><strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif">Buto</font></strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif"><font size="3"><br /> Il suo nome in egiziano è Per Uadjit, ossia "dimora di Uadjit", poichè Uadjit era la dea della città. In epoca preistorica Buto era composta da die città, Dep (città di Uadjit) e Pa (città di Osiride), che sorgevano sulle sponde opposte del Nilo. Nei testi delle piramidi questo aspetto remoto di Buto è chiaramente espresso tramite la storia di Horo che, uscito purificato dall’isola di Chemnis, si diresse a Pa per vendicare il padre Osiride. Di Buto è originario anche il dio Upuat che diverrà il dio del sicomoro e che fu rimpiazzato da Anubi.</font></font></li> <li><strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif">Eliopoli</font></strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif"><font size="3"> <font size="4">(Heliopolis)<font size="3"> – </font></font>(oggi Tell Hist, un sobborgo de Il Cairo) <br /> Eliopoli rivestì grande importanza soprattutto all’inizio della storia egiziana. Forse fu capitale del Paese in epoca predinastica, mentre i suoi sacerdoti ebbero grande importanza durante l’Antico Regno. Il dio tutelare di Eliopoli era Ra che ebbe grande prestigio soprattutto nella V dinastia dove i faraoni erano soliti includere il termine Ra nei loro nomi. Ra, assimilato ad Atum, si incarnò nella fenice e nel toro Mnevis. Ad Eliopoli, proprio in onore di Ra, i sovrani della V dinastia edificarono i loro templi solari. Il clero di Eliopoli fu, per tutta la storia dell’Egitto, uno dei più importanti e influenti.</font></font></li> <li><strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif">Eracleopoli</font></strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif"> (Heracleopolis)</font><strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif"><br /> </font></strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif"><font size="3">Per gli egiziani era la "città del bambino-sovrano", ossia Khenen-nesut. Sorta nei pressi del Fayyum, Eracleopoli assume grande importanza nel I Periodo Intermedio dove diventa capitale della IX e della X dinastia eracleopolitana. La divinità tutelare è Harsapes, dio con la testa di caprone e sposo di Hathor.<br /> </font></font></li> <li><strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif">Ermopoli</font></strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif"><font size="3"> <font size="4">(Hermopolis) </font>- (</font><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif"><font size="3">anticamente era Khmum</font></font>, <font size="3">oggi El-Aschmuneim) <br /> E’ una delle più antiche città della valle del Nilo. Città rivale di Eliopoli sin dall’epoca predinastica, Ermopoli, il cui nome in egiziano è Khemnu, possiede il dio Thot come divinità protettrice. A Thot era dedicato un imponente tempio di cui però non rimane che qualche pietra.</font></font></li> <li><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif"><strong>Hetep-Zenusret</strong></font><font size="3" face="Times New Roman, Times, serif"><br /> Città fondata da Sesostri II. Di forma rettangolare era circondata da un muro di mattoni di 350m per 400m. Era divisa in due quartieri, uno per i nobili (cortigiani e funzionari) dove si contavano una decina di case composte da circa 70 stanze ognuna, e uno per il popolo (operai e artigiani) dove le case, circa duecento, era composte da 4 stanze</font></li> <li><strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif">Ieracompoli</font></strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif"><font size="3"> <font size="4">(Hierakonpolis)</font><br /> Nel Periodo Predinastico veniva chiamata Nekhen ed era la capitale federativa dell’Alto Egitto. Il dio di Nekhen era un falcone. Nekhen fu la capitale del re-scorpione e di Narmer, iniziatore del processo di unificazione dell’Egitto. Fu proprio a Nekhen che venne ritrovata la famosa tavola di Narmer. Con le dinastie thinite Nekhen diviene una città di secondo piano e, con le dinastie successive, perde sempre più importanza.</font></font></li> <li><strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif">Mendes</font></strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif"><font size="3"><br /> Il suo nome egizio è Djedet e le sue origini sono, probabilmente, risalenti alla preistoria. Forse, come Busiris, fu una città del pilastro Zed e quindi del dio Osiride. Secondo la leggenda, A Mendes Ra e Osiride unirono i loro ka generando una sola anima incarnata in un ariete. Una certa importanza politica Mendes la assunse nella XXIX dinastia grazie ad un faraone locale di nome Neferite I.</font></font></li> <li><strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif">Menfi</font></strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif"><font size="3"> (oggi Mithahina) <br /> Si trova sul confine tra l’Alto e il Basso Egitto. Erodoto e Manetone affermano che a Menfi sorgeva una fortezza denominata muro bianco alla cui costruzione parteciparono i sovrani delle dinastie thinite da Narmer ad Adjib. Vicino sorgono i templi dedicati a Ptah e Sokaris che diventerà signore della necropoli di Menfi. Menfi fu per molto tempo capitale dell’Egitto unificato grazie soprattutto alla sua posizione strategica che permetteva di trovare un equilibrio tra Alto e Basso Egitto. Accanto a Menfi vennero sepolti i sovrani i primi tre sovrani della II dinastia, mentre per gli altri fino a Zoser il luogo di sepoltura non è ancora certo. I re della VI dinastia vi fecero costruire le proprie piramidi e Pepi II realizzò il suo monumento funerario. Menfi proseguì la propria espansione anche quando Tebe divenne capitale e rivestì sempre una notevole importanza tanto che ogni faraone vi mantenne un palazzo ed un harem. Durante il Nuovo Regno, Menfi fu residenza del visir del Basso Egitto. A Menfi venivano fabbricate le armi per l’esercito e fu il più importante centro di traffico.</font></font></li> <li><strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif">Piramesse</font></strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif"><font size="3"><br /> Fu fondata da Ramesse II che, per controbattere più efficacemente le iniziative belliche degli Ittiti, decise di abbandonare Tebe per una capitale più strategica. In origine Piramesse era la città di Qantir (in egiziano Khentnefer) che fu ampliata e rinominata dal faraone Ramesse II.</font></font></li> <li><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif"><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif"><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif"><strong>Ro Heneth</strong> (Herakleion)</font><font size="3" face="Times New Roman, Times, serif"><br /> Situata al largo di Alessandria, </font><font size="3">contava circa 5000 abitanti. Il suo nome significa "Bocca del fiume" fu tramutato dai Greci in Herakleion. Di questa città si persero completamente le tracce fino a quando una spedizione di sommozzatori ne scoprì l’esistenza sul fondo del mare di fronte ad Alessandria a circa 6 Km di distanza. Probabilmente lo sprofondamento di Herakleion fu causato da un terremoto avvenuto intorno al II secolo dopo Cristo. La città, lunga 1200 m e larga 1000, costituiva un importante via d’accesso per l’Egitto prima dell’arrivo di Alessandro Magno. Sembra che sia stata anche la città dove si rifugiò Elena di Troia. </font></font></font></li> <li><strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif">Sais</font></strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif"><font size="3"><br /> Città della dea Neith fin dall’epoca predinastica, Sais rivestì una certa importanza sotto il regno di Aha. </font><font size="3" face="Times New Roman, Times, serif">Tefnakhte vo fondò la XXIV dinastia e, durante XXVI dinastia, raggiunse il suo massimo splendore divenendo capitale con Menfi.</font></font></li> <li><strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif">Sebennito</font></strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif"><font size="3"><br /> Veniva chiamata dagli Egiziani Djebat Nuter e vi si adorava il dio Onuris. La storia di Sebennito fu di secondaria importanza fino a quando salì alla ribalta con Nectanebo I che, originario di questa città, riunificò l’Egitto. </font></font></li> <li><strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif">Tanis</font></strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif"><font size="3"><br /> Le sue origini risalgono ad epoche remote poichè vennero ritrovate testimonianze dell’Antico Regno. </font><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif"><font size="3">Tanis (nome egiziano Djanet) divenne capitale degli Hyksos sotto il nome di Avaris. Ramesse II le diede nuovo splendore facendola circondare con delle mura e arricchendola di templi e statue. Fu proclamata capitale dal faraone Smendes che di Tanis era originario e rimase capitale per tutta la durata della XXI dinastia. Vennero ritrovate quattro tombe di sovrani intatte: Psusenne I, Amenemope, Osorkon II e Sheshonq III. Inoltre furono ritrovate maschere d’oro e sarcofagi d’argento da quella stessa spedizione guidata da Pierre Montet.</font></font></font></li> <li><strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif">Tebe</font></strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif"><font size="3"><br /> Tebe affonda le sue origini in tempi molto antichi. Nacque sull’unione di più villaggi e divenne nei periodi successivi la città più importante dell’Egitto. Il suo antico nome era Uaset ("città dello scettro") ed era dislocata sulle due rive del Nilo. La Uaset occidentale doveva essere la oarte più antica. Molti faraoni decisero di costruirvi numerose opere funerarie e non come i colossi di Memnone, il Ramesseum, Deir el-Bahri e le famose tombe della Valle dei Re. Tebe iniziò la sua ascesa sotto il regno degli Antef (XI dinastia) che, nella necropoli di Abu’n Naga, costruirono le loro tombe. Dopo la riunificazione ottenuta grazie al faraone Mentuhotep I diventa capitale del regno d’Egitto. Con i re della XII dinastia Amon viene consacrato dio di Tebe e da quì nasce il culto di Amon che si diffonderà in tutto il Paese divenendo uno dei più potenti di tutto l’Egitto. L’importanza di Tebe diminuì in seguito all’invasione degli Hyksos per poi conoscere una nuova prosperità dopo l’ennesima riunificazione portata a termine dagli Ahmose che inaugurarono la XVIII dinastia. Tebe continuò ad essere abbellita dai vari faraoni fino a venir proclamata città sacra nella XIX dinastia. Il declino di Tebe ebbe inizio con la dominazione libica dopo un millennio di assoluto splendore per giungere al culmine con i due saccheggi condotti dagli Assiri (VII secolo a.C.). Successivamente Tebe ebbe ancora un ultimo sussulto di prestigio a cui però fece seguito l’inesorabile decadenza.</font></font></li> <li><strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif">This</font></strong><font size="4" face="Times New Roman, Times, serif"><font size="3"><br /> Anticamente era chiamata Tanit. Il culto locale era verso il dio Anher. This fu la città da cui ebbero origine la dinastie denominate thinite. Durante la prima di queste due dinastie, fu anche sede dei re.</font></font></li> </ul>

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