<p>Frequento questa casa da ormai parecchi anni ma ogni volta colgo un particolare nuovo, una vecchia fotografia in bianco e nero, una piastrella appesa in parete con scritti in arabo, immagino auguri di benvenuto. Mario è come al solito molto gentile e subito Mirko ed io siamo a nostro agio nel salottino dove per un’ora e mezzo Tosi ci parlerà del “suo Egitto” e di tutto quello che quel paese rappresenta per lui.</p> <div style="text-align: justify"> </div> <div style="text-align: justify"><b>La prima domanda è d’obbligo anche se appare banale: come è nato il tuo grande amore per l’Egitto?</b></div> <div style="text-align: justify">Avevo circa 10-11 anni e mio padre mi regalò una enciclopedia inglese che era appena stata tradotta. Mi colpì subito la grande quantità di articoli e notizie relative all’antico Egitto; iniziai a leggere tutto con la tipica curiosità dei ragazzi e quel mondo piano piano iniziò ad entrare dentro di me.</div> <div style="text-align: justify"> </div> <div style="text-align: justify"><b>I tuoi studi proseguono, la tua famiglia è una tipica famiglia borghese torinese, tuo padre ingegnere pensa per te studi importanti quindi dopo il liceo classico vorrebbe indirizzarti verso studi scientifici…</b></div> <div style="text-align: justify">Sì, mio padre cercò di indirizzarmi verso studi scientifici ma il mio disamore per la matematica mi portò verso giurisprudenza. Mi laureai in legge ma l’Egitto era sempre nella mia mente, continuavo a leggere, studiare ed ero diventato un frequentatore assiduo della biblioteca del museo Egizio. Ai tempi palazzo Campana era la sede della facoltà di giurisprudenza e quindi era molto facile per me raggiungere il Museo. Dopo l’università diventai uno dei migliori impiegati del museo: non ero pagato ma, mattino e pomeriggio mi vedevano sempre presente in biblioteca. Iniziai a conoscere il prof  Ernesto Scamuzzi (direttore del Museo Egizio ndr) e un giovane ispettore che rispondeva al nome di Silvio Curto. Era un periodo molto bello e intenso per il museo; si iniziava a parlare della grande campagna di salvataggio dei templi nubiani e come sai Torino ebbe un ruolo determinante nel successo di quella missione. La mia passione per questa civiltà cresce, immagini di statue, templi, si accavallano nella mia mente; non avrò pace sino a quando ad Abjdo non ritroverò il bassorilievo che accomuna Anubi e Sethi che per anni avevo visto solo sulle pagine della mia vecchia enciclopedia!</div> <div style="text-align: justify">In biblioteca iniziai a leggere tutte le riviste egittologiche francesi , anche se la mia seconda lingua era il tedesco. Iniziai quindi uno studio sistematico. Ho sempre prediletto il Nuovo regno ma mi rendevo conto che non potevo affrontarne lo studio senza prima avere una completa conoscenza di quelli che erano stati i periodi precedenti, Antico e Medio regno. Pensa che le ho lette tutte in modo cronologico dalla prima all’ultima!</div> <div style="text-align: justify"> </div> <div style="text-align: justify"><b><img hspace="6" alt="Mario Tosi" vspace="4" align="right" width="240" height="180" src="/Portals/0/Articoli_pubblici/MarioTosi_02.jpg" />Hai studiato in modo metodico, e registravi il tutto sui tuoi libricini. Chi conosce il dottor Tosi sa che i suoi quaderni dalle copertina marrone sono le fonti inesauribili del suo sapere. Disegni, geroglifici, tutti vergati a matita con scrittura meravigliosa narrano dell’amore di quest’uomo per l’Egitto. Ad un certo punto il prof Curto inizia a interessarsi di te…</b></div> <div style="text-align: justify">Certo, frequento la biblioteca quotidianamente ma in sordina, in modo discreto. Non chiedo ai bibliotecari di trovarmi il libro, ma cerco da solo quello che mi interessa e questo insieme alla mia splendida automobile 1500 colpisce il prof Curto. Dico questo perchè in pratica divento anche il suo chauffeur personale e nei nostri spostamenti da e per il museo io chiedo, mi informo e lui con molto garbo mi istruisce. Un fatto che mi inorgoglisce è ricordare che questa frequentazione discreta al Museo mi ha permesso di ricevere in premio la medaglia alla cultura. Io amavo questo mondo solo per la mia sete di conoscere e non per “passare l’esame”… non ero nemmeno iscritto alla facoltà di lettere antiche!</div> <div style="text-align: justify"> </div> <div style="text-align: justify"><b>Finalmente il primo viaggio in Egitto!</b></div> <div style="text-align: justify">Giunge il grande momento, finalmente l’Egitto e con accanto la persona che ho appena sposato: Grazia. Andiamo infatti in quella terra esotica per il viaggio di nozze. Raggiungere  l’Egitto a quei tempi non era facile! Partiamo in nave, non ricordo se da Genova o da Trieste con la Tirrenia e poi sbarchiamo ad Alessandria; da li in treno sino al Cairo e poi Cairo-Luxor. Il viaggio è durato poco, circa 10 giorni ed ho visto pochissimo! Ho visto cioè tutto a volo d’uccello ma annotavo nella mia mente tutto quello che mi ripromettevo di rivedere con tutta calma in un prossimo viaggio.</div> <div style="text-align: justify"> </div> <div style="text-align: justify"><b>Il seguito per Tosi significa 112 volte laggiù!</b></div> <div style="text-align: justify">Ogni mio viaggio successivo è stato un viaggio mirato, decidevo volta per volta che luogo studiare e visitare così da avere una visione e una conoscenza completa dei principali siti archeologici. Ho fatto così tanti viaggi perché l’ACME (Amici e Collaboratori del Museo ndr) iniziò a quei tempi ad organizzare  viaggi culturali. Il prof Curto e il prof Roccati spesso erano impegnati e così ero io a rappresentare il Museo; tieni conto che io alla fine del viaggio, accompagnato il gruppo all’aeroporto, mi fermavo ancora da solo e quindi ho avuto molte possibilità di studiare e approfondire. Era un Egitto molto primitivo, non c’erano navi da crociera, raggiungere i siti era spesso un’impresa. Si cercava un uomo che ti traghettasse e poi  con vecchie macchine o a dorso di asino o su carrettini si raggiungeva il sito. Era faticoso ma affascinante, ti guadagnavi il premio visitando luoghi magnifici e tombe ancora più splendide. C’erano pochissimi italiani, solo verso la metà degli anni 70 è iniziata questa moda anche per noi.</div> <div style="text-align: justify"> </div> <div style="text-align: justify"><b>Quale è il monumento che ti ha più colpito nel tuo primo viaggio! </b></div> <div style="text-align: justify">Non saprei, vedendo le piramidi ne rimasi certamente colpito e affascinato ma vedi, quello che mi colpì non fu un singolo monumento ma la grandezza in toto di questa civiltà; mi ha sempre entusiasmato, a parte le divinità, e quindi l’aspetto puramente religioso, questo grande desiderio degli egizi di andare a cercare a fondo determinate problematiche e il desiderio di sapere che non esisteva presso altri popoli.</div> <div style="text-align: justify"> </div> <div style="text-align: justify"><b>Deir El Medina è la tua vita, qui in casa tua tutto parla di questo luogo, nel tuo studio ci sono decine di fotografie di interni delle tombe di quel villaggio. Spesso mi hai detto che quando sarai nell’aldilà finalmente il tuo Ba potrà rivedere quei luoghi che oggi sono oramai chiusi e inaccessibili.. ma quando hai iniziato ad interessarti di questo villaggio?</b></div> <div style="text-align: justify">I libri consultati a Torino mi hanno sempre parlato di questo luogo. Io volevo sapere tutto dei loro abitanti. Nei miei libricini di cui hai parlato prima tutto è annotato. A me importava relativamente poco di sovrani e regine io volevo sapere cosa faceva la gente normale e non sempre erano cose belle. Volevo rendermi conto di come viveva questa gente.</div> <div style="text-align: justify"> </div> <div style="text-align: justify"><b>Interviene Mirco: secondo lei era facile vivere a quei tempi? Era bello per loro vivere in quei luoghi o era difficile? Quali erano le loro condizioni di vita?</b></div> <div style="text-align: justify">Secondo me vivevano discretamente bene ma tutti i nostri problemi erano i loro. Primo fra tutti il desiderio di mangiare e se questo avveniva tutto era al meglio. Sono proprio egizi i primi scioperi documentati della storia quando gli abitanti del luogo esasperati per l’assenza delle razioni di cibo decidono di incrociare le braccia. Anche ora c’è gente che sciopera per avere il pane.</div> <div style="text-align: justify"> </div> <div style="text-align: justify"><b>Quale è stato il tuo primo libro?</b></div> <div style="text-align: justify">Non me lo ricordo! Ti posso dire quelli a cui sono più legato: uno è quello che ho pubblicato per Franco Maria Ricci intitolato “<i>Nella sede della verità”</i>. Ma quello che consulto quotidianamente per cercare eventuali errori è “<i>Dizionario enciclopedico delle divinità dell’Antico Egitto</i>” questo libro racchiude in sintesi tutto quello che ho raccolto e annotato sui miei libricini.</div> <div style="text-align: justify"> </div> <div style="text-align: justify"><b>Cosa è che ti ha spinto ad occuparti della spiritualità dell’antico Egitto?</b></div> <div style="text-align: justify">Perché soltanto studiando come loro adoravano le divinità e come le avevano scelte si entra nella mentalità degli antichi egizi. Come mai si sono dedicati a questa divinità,  perché l’hanno scelta?. Anche il fatto che la maggior parte delle persone guardando una divinità con corpo antropomorfo e testa di animale sorrida e consideri sprovveduti gli uomini che le adoravano mi ha portato ad approfondire questo aspetto. Non erano affatto sprovveduti! Esistevano motivi ben precisi e questo è stato il mio modo di avvicinarmi. La raffigurazione è soltanto l’aspetto esteriore, il più evidente ma dietro tutto ciò c’è un qualcosa di più profondo e intenso e questo ho voluto studiare. La spiritualità raggiunta dalla civiltà egizia a mio parere è confrontabile solo con quella cristiana tutte le altre civiltà sono poca cosa al loro confronto. Pensate solo alla difficoltà di concetti quali Ka, Ba e Akh. Il Ka come forza vitale, il ba che può essere la coscienza … l’akh è già cosi complesso solo tradurlo…</div> <div style="text-align: justify"> </div> <div style="text-align: justify"><b>Molti associati del nostro sito mi hanno scritto pregandomi di porti le loro domande. La prima riguarda Akhenaton e mi chiedono quale è il tuo giudizio su questo sovrano e quanto di tale dottrina è rimasto nei sovrani ramessidi.</b></div> <div style="text-align: justify">Non è facile rispondere. È stato un personaggio estremamente interessante e le sue idee sono state in parte riprese prima da Sethi I e in seguito dal figlio Ramesse II. Noi crediamo di sapere tutto sull’antico Egitto ma in realtà sappiamo molto poco. Se andiamo a vedere quello che riguarda il sovrano abbiamo ben poco! possiamo solo formulare ipotesi in quanto sono pochi i testi scritti dell’epoca che possono illuminarci. E anche la traduzione letterale di molti testi egizi non sempre aiuta. Anche la tesi che vuole il cristianesimo come derivazione o modificazione dell’eresia amarniana si basa su ipotesi, certo molto fondate ma sempre ipotesi.</div> <div style="text-align: justify"> </div> <div style="text-align: justify"><b>Altra domanda: come il Dr Tosi giudica l’inspiegabile acquiescenza con cui Thutmosi III subì l’usurpazione del trono da parte di Hatshepsut.</b></div> <div style="text-align: justify">Lui era giovane quando Thutmosi II morì e non in grado di regnare ma in seguito ha saputo ben governare. La regina se avesse voluto avrebbe potuto sopprimere il giovane. A quei tempi non si facevano molti scrupoli ma uccidere Thutmosi avrebbe scatenato una lotta di successione che avrebbe fatto sparire Hatshepsut dal panorama per l’infinità di pretendenti al trono.</div> <div style="text-align: justify"> </div> <div style="text-align: justify"><b>Come si spiega la Damnatio memoriae?</b></div> <div style="text-align: justify">Se mancano i documenti si può solo ipotizzare. La damnatio memoriae avviene molti anni dopo, probabilmente alla morte della regina, forse per evitare ripercussioni o vendette da parte dei suoi adepti!</div> <div style="text-align: justify"> </div> <div style="text-align: justify"><b>Thutmosi III è il sovrano che ha caratterizzato meglio il Nuovo Regno, adesso vorrei che mi dicessi un nome per l’Antico Regno e uno per il Medio</b></div> <div style="text-align: justify">Cheope e Chefren sono secondo me le figure più significative. Certo la mia risposta è spontanea, se vogliamo analizzare tutto in dettaglio non possiamo certo dimenticare l’iniziatore: Snefru, ma la monumentalità delle due piramidi non può essere ignorata. Più difficile è scegliere un sovrano tra quelli che hanno regnato nel Medio Regno. Non c’è unità di governo e a seconda delle città emergono figure diverse. Ritornando ancora la Nuovo Regno ci sono invece diverse persone che a mio parere si sono date molto da fare!</div> <div style="text-align: justify"> </div> <div style="text-align: justify"><b>Nelle nostre lunghe conversazioni spesso mi hai detto:  “… per me l’Egitto finisce con i sovrani Ramessidi”</b></div> <div style="text-align: justify">Con Ramesse III abbiamo l’ultimo bagliore di luce, dopo solo decadenza.</div> <div style="text-align: justify"> </div> <div style="text-align: justify"><b>Sì ma è una decadenza che edifica templi come Edfu o Dendera</b></div> <div style="text-align: justify">Vero, ma se rifletti sono templi che si rifanno agli antichi canoni del Medio o Nuovo Regno. Ho scritto e mi sono interessato del periodo dei Lagidi ma i Tolomei sono omuncoli rispetto agli egizi veri. Parlavano Greco! Sono figure di poco conto con tanto desiderio di potenza che li spingeva a massacrarsi uno con l’altro.</div> <div style="text-align: justify"> </div> <div style="text-align: justify"><b>Mirco incalza… Le tombe dei Tolomei sono mai state ritrovate?</b></div> <div style="text-align: justify">Non so se siano state ritrovate tombe di sovrani greci, non è mai stato un argomento che mi interessasse</div> <div style="text-align: justify"> </div> <div style="text-align: justify"><b>Ti chiedo adesso un giudizio su archeologi del passato: Carter per esempio.</b></div> <div style="text-align: justify">Carter non mi ha mai colpito, non so se lo faceva per passione o per mestiere ma penso non avesse un amore profondo. Tu sai che io non amo dare giudizi. Io non li ho conosciuti i “grandi “ del passato e quindi non posso esprimermi. Ho lavorato tanto con Bruyere ma anche lui era per un certo verso un mestierante, non era partito per fare l’egittologo, lo è diventato, ma come tutti gli uomini anche lui aveva i suoi punti deboli.</div> <div style="text-align: justify"><b> </b></div> <div style="text-align: justify"><b><img hspace="6" alt="Mario Tosi e Sandro Trucco" vspace="4" align="left" width="240" height="180" src="/Portals/0/Articoli_pubblici/MarioTosi_03.jpg" />Siamo quasi alla conclusione della nostra chiacchierate, cosa vorresti dire alle persone che amano l’Egitto? </b></div> <div style="text-align: justify">È difficile capire la mentalità degli egizi, bisogna studiare a lungo, bisognerebbe conoscere la lingua. Bisognerebbe passare non 10 ma 50 anni per iniziare ad entrare a poco a poco nella mentalità egizia. Noi parliamo degli egizi come fossero uomini vissuti 100 anni fa non 3000! Guarda cosa succede in politica nel giro di 3-4 anni; come possiamo pretendere di trovare una verità saltellando qua e la per 3000 anni? Come era la testa di un egizio rispetto a quella di un uomo del 900? Io sono sempre stato molto critico con quelli che pretendevano di conoscere la mentalità egizia! Non riusciamo alle volte a capire il cugino o lo zio che abbiamo accanto e vogliamo pretendere di conoscere la mentalità di un uomo di 3000 anni fa?</div> <div style="text-align: justify">Nei miei scritti non troverai mai divagazioni o teorie; io non ho mai voluto che un mio lettore potesse interpretare ciò che scrivevo.</div> <div style="text-align: justify"> </div> <div style="text-align: justify"><b>Come concludiamo questa intervista dr. Tosi?</b></div> <div style="text-align: justify">Scrivi che il dr. Tosi non prende mai una posizione precisa nonostante i suoi studi e gli anni passati a studiare l’Egitto. Io penso che questa mia conoscenza e amore per l’Egitto siano interni, c’erano già prima che io nascessi. Io sono poca cosa, spero solo che proseguano gli studi e gli scavi. Vorrei che si trovasse uno scritto personale, un diario che parlasse di una persona qualunque, un operaio di Pa Demi che parli di se e della sua vita non uno scritto per onorare un sovrano o da incidere sulle pareti di un tempio.</div> <div style="text-align: justify"> </div> <div style="text-align: justify">Mondovì, 17 dicembre 2009                                                                                   </div> <div><em>Sandro Trucco</em></div> <div> </div> <div><u><strong><a href="/Store.aspx">Le pubblicazioni di Mario Tosi sono disponibili nello store di Egittologia.net (clicca qui)</a></strong></u></div> <p style="text-align: center"><a href="/Store.aspx"><img alt="Opere di Mario Tosi" width="148" height="208" src="/Portals/0/Store/8873250645.jpg" /></a></p>
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