Il sito predinastico di Naquada

<div align="justify">A Naqada sono state trovate, in varie aree, più di 2.000 tombe che vanno dal 3.800 a.C. fino alla XVIII Dinastia. Quelle dal 3.800 al 3.300 ca. sono state suddivise in tre periodi storici: Naqada I, Naqada II e Naqada III. <br /> I corpi venivano sepolti, sia singolarmente che assieme ad altri, in piccoli sarcofagi a cassetta, in posizione fetale con il capo a sud ed il volto verso ovest, a volte anche con importanti corredi funerari. Purtroppo, quanto di valore è già stato rubato fin dall’antichità.<br /> Anche se le tecniche di mummificazione non avevano ancora preso piede, il clima fece sì che i corpi si mummificassero naturalmente. Una mummia di questo tipo è esposta al Museo di Torino.<br /> C’è però un interrogativo che, finora, non ha trovato risposta. <br /> A Naqada è stato ritrovato un frammento di un vaso di coccio rosso (il rosso era il colore sacro a Seth) che presenta un disegno riconducibile alla raffigurazione della Corona Rossa. <br /> Il coccio, ora al Museo di Oxford, viene datato al periodo di Naqada I, il più antico e, comunemente, la Corona Rossa viene considerata come simbolo di potere del regnante del Basso Egitto, mentre quella Bianca, che ritroviamo sempre a Naqada sul capo di alcune statuette stilizzate di uomo barbuto, è associata al Regno dell’Alto Egitto. Anche sul frammento di tavoletta del Re Scorpione questo è raffigurato con una Corona Rossa, come in quella di Narmer. Però, mentre in quest’ultima è spiegabile che il Re, dopo aver unificato le Due Terre, indossi sia la Corona Bianca che quella Rossa, rispettivamente sui due lati della tavoletta, non si comprende come, in periodi molto precedenti all’unificazione, questa possa essere stata portata anche dai regnanti dell’Alto Egitto.<br /> L’unica ipotesi possibile che viene proposta è che tutte e due le corone appartenessero alla cultura dell’Alto Egitto e che l’attribuzione di quella Rossa al Basso Egitto sia avvenuta solo in seguito alla sua conquista da parte di Narmer. <br /> In effetti, il nome egizio della Corona Rossa è “desheret” e il Basso Egitto non è certo un deserto! In più, come già detto, il rosso è il colore di Seth, il cui culto nasce proprio nell’area di Naqada, nell’Alto Egitto. Come e perché questa Corona sia poi potuta diventare il simbolo del Basso Egitto è ancora tutto da scoprire.</div> <p><strong>Autore: Gilberto Sozzani</strong></p>

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