Grazie, ingegner Linan!

<p align="justify">La figura di Mohammed Ali Pascià &lt;1769-1849&gt; (nella foto) è, per gli odierni egiziani, il simbolo della ricostituzione della Patria, dopo l’invasione dei francesi di Napoleone. Nato a Kavala e quindi di origini albanesi-macedoni, prestò servizio militare sotto l’Impero Ottomano. Poi, sposò una ricca vedova (anche lui!) e fece un sacco di soldi commerciando tabacco.</p> <p align="justify">Quando la “Sublime Porta” decise di riappropriarsi dell’Egitto, rientrò nell’esercito dove, date le sue indubbie qualità, fece una rapida carriera. Diventato Governatore dell’Egitto nel 1805, spazzò via i discendenti dei Mamluk, che avevano precedentemente governato l’Egitto, con il famoso “Massacro della Cittadella” del 1811 ed iniziò una politica espansionista conquistando Sudan, Palestina, parte dell’Arabia e Creta.</p> <p align="justify">Queste sue mire di potere vennero però subito ridimensionate dalla Sublime Porta che, d’accordo con l’Europa, lo riaffermò nel ruolo di Governatore con diritti di ereditarietà del titolo, ma solo per l’Egitto ed il Sudan. Inoltre ridusse il suo esercito e gli vietò una flotta militare. A questo punto, Mohammed Ali si dedicò agli affari interni e decise di costruire una diga sul Nilo all’altezza di Assuan. Per realizzarla, ebbe una bella pensata: riutilizzare i blocchi della Piramide di Cheope. Tanto, sia per lui che per i suoi predecessori e successori, l’Egitto faraonico non aveva alcuna importanza.</p> <p align="justify">Convocò perciò un ingegnere francese, Linan appunto, e gli ordinò di smantellare la Grande Piramide e di realizzare la diga con il materiale così ottenuto! Linan, a questo punto, ben conscio del valore storico/culturale del monumento, ma non potendo opporsi direttamente all’ordine del Governatore, trovò una scappatoia.</p> <p align="justify">Dimostrò a Mohammed Ali come i blocchi della Piramide fossero troppo grandi per la costruzione della diga e come il loro smantellamento e trasporto sarebbe costato una cifra: ben due piastre a blocco. Conveniva perciò di gran lunga estrarre dei nuovi blocchi, di dimensioni più adatte, dalla cava di Shakan. Con queste argomentazioni riuscì a convincere il Pascià a lasciar perdere e a salvare così la Piramide di Cheope dalla distruzione.</p> <p align="justify">Con ciò contribuì anche a mantenere alta l’immagine di un uomo che, altrimenti, non sarebbe certo quella che è ora per gli egiziani.</p> <p align="justify">Credo che perciò dobbiamo essere tutti – ed Egitto e Zahi Hawass per primi – infinitamente grati a questo ingiustamente semi-ignorato personaggio che ci ha permesso di restare ancora affascinati dallo spettacolo e dal valore storico della Piana di Giza nella sua interezza.</p> <p align="justify">Caro Ingegner Linan, GRAZIE!</p> <p align="justify"><em><strong>Autore: Gilberto Sozzani</strong></em></p>

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