Il vino di Tutankhamen

<DIV align=justify>Con buona pace della Bibbia e di Noè, sono stati ritrovati resti fossilizzati di vigne che risalgono a ben 60 milioni di anni fa. Invece, parlando di vino, ne sono state ritrovate tracce in un’anfora del 5400 a.C. proveniente dai monti Zagros, nel nord dell’Iran. Ma le prime notizie su un’effettiva coltivazione delle vigne per la produzione del vino sono di epoca egizia, con raffigurazioni sulle pareti di tombe del 2600 a.C. Naturalmente, in Egitto, il vino era destinato solo alle classi più elevate. Il popolo beveva birra. <BR>Ora, un’équipe scientifica spagnola, sponsorizzata dalla Spanish Wine Culture Foundation, utilizzando per la prima volta una tecnologia d’avanguardia che prevede l’uso contemporaneo della cromatografia e della spettrografia di massa, è riuscita ad accertare che, in un vaso proveniente dalla tomba di Tutankhamen, era contenuto del vino rosso. Finora, era solo la presenza di acido tartarico a connotare i residui vinosi, ma questo non può dare alcuna informazione sulla colorazione dl vino. Con questa nuova tecnica, che riesce ad accertare anche la presenza di particolari glucosidi, si può invece arrivare a determinarla ed anche ad avere informazioni e risalire al tipo di vigna utilizzata, colmando un vuoto che, da tempo, è oggetto di molte discussioni. <BR>Gli scienziati spagnoli hanno perciò intenzione di allargare questa ricerca anche ad altri campioni di residui vinosi trovati in Egitto. Quello di Tutankhamen, comunque, doveva essere buono, invecchiato di 5 anni. <BR>Sull’anfora c’è infatti un’iscrizione che ne precisa l’età , lo dedica alla "Casa sulla riva ovest" di Tutankhamen, signore del basso Egitto e precisa che è stato prodotto dal capo vinificatore Khaa. <BR>Quindi: <B><I>"Anca al Siòr Tutankhamén ghe piaseva bever bèn!"</I></B></DIV> <DIV align=justify><STRONG><EM></EM></STRONG>&nbsp;</DIV> <DIV align=justify><STRONG>Gilberto Sozzani</STRONG></DIV>

Share This Post
Have your say!
00