Egitto e il tesoro di Lindos

<P>Lindos è lo stanziamento più antico dell’isola di Rodi. Grande potenza marinara, assieme ad altri due centri dell’isola (Kamiros e Yalisos) fondò la città di Rodi. Pare anche che ai Lindioti si debbano parecchi insediamenti della Magna Grecia, tra i quali anche quello, distrutto da un terremoto e poi ricostruito con il nome di Nea Polis, l’odierna Napoli. <BR>Di Lindos sono il filosofo Cleobulo (uno dei sette savi), Carete (costruttore del Colosso), ecc. A Lindos venne anche esiliata Elena di Troia che qui si suicidò, precipitandosi dalle rocce.. <BR>Sulla rupe a strapiombo sul mare, attorno alla quale si sviluppa il paese (considerato monumento nazionale nella sua interezza), sorge uno splendido tempio dorico dedicato ad Atena. All’origine, però, vi veniva adorata una divinità, più simile alla plurimammelluta statua del tempio di Efeso, una sorta di Cibele, alla quale tutti i popoli del Mediterraneo orientale inviavano splendidi doni ed offerte. Tra questi, anche i Faraoni d’Egitto. <BR>Il tesoro del tempio era quindi ricchissimo e Nerone volle portarlo a Roma. Vennero caricate ben tre navi che partirono, stracolme di ori e di oggetti preziosi, dal porto di Lindos per raggiungere Rodi. Ma non vi giunsero mai, naufragando nel tragitto di circa sessanta kilometri tra i due porti. A Rodi, infatti, soffia periodicamente un vento di maestrale, chiamato "meltemi" che, di norma, dura per tre giorni e che può raggiungere un’intensità di 80/100 Km.h. Sul lato dell’isola dove sorge Lindos, spira dalla costa verso il largo ed, ancora oggi, talvolta si verifica il caso di piccole imbarcazioni che spariscono nel mare aperto. Inoltre, lì, il mare è molto profondo e , fino a Cipro, non si incontra terraferma. Al largo di Lindos c’è una fossa che raggiunge i 1500 m. Poi, abbastanza spesso, ci sono anche scosse telluriche. <BR>Le navi di Nerone con il tesoro di Lindos e con le offerte dei Faraoni sono perciò ancora lì, da qualche parte, forse spinte al largo dal "meltemi", in attesa di essere ritrovate! <BR>Per quanto riguarda il tempio, a quello che di valore era sopravissuto ai secoli e restaurato dagli italiani (statuaria e altro), ci hanno pensato gli inglesi prima di restituire il territorio alla Grecia, portandoselo via. Molto più efficienti di Nerone! </P> <P><STRONG>Gilberto Sozzani</STRONG></P>

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